Alcune note sui processi iniziali per la beatificazione di Suor Giacinta Marescotti

Nota introduttiva

Le carte sotto trascritte fanno parte dell’Archivio Capizucchi, conservato nella Biblioteca Centrale di Roma, segnatura A.R.C. , faldone D, doc. 1, e sono importanti per vari motivi:

-rappresentano una testimonianza diretta dell’attività svolta a Viterbo per istruire di due processi iniziali “De non culto exhibito” e “De sanctitate vitae, virtutibus & miraculis” voluti dal Cardinale Marescotti, per la beatificazione di Suor Giacinta Marescotti

-citano una vita della futura Beata scritta da Francesco Pacini[i], convertito dalla Santa, che al momento non ho trovata citata in altre fonti

-parlano di una copia di un quadro effettuata da Anton Angelo Bonifazii[ii], e di una effige su tela effettuata da una “educanda” anche questi per quanto a mia conoscenza mai citati

I due processi “furono compiti l’ultimo giorno del 1688, e sigillati furono portati a Roma, e presentati al Notaro della Sagra Congregazione, come apparisce per gl’Atti del medesimo”[iii]. Il Notaro della Sagra Congregazione dei Riti (vedi nota iv) era in quel momento Giacomo Sassi.

BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI ROMA

 ARCHIVIO CAPIZUCCHI

A.R.C. 11 D DOC. 1

Foglio 6 [notazione a matita BNCR] verso

Nota delle spese ordinarie fatte nella fabrica di due Processi con autorità dell’ordinario in Viterbo della Serva di Dio Suor Giacinta Marescotti

Per provisione del Sig.re Melchiorre Petrucci[iv] notaro di d.[et]ta Causa a ragione di scudi tre il giorno, compresevi le spese cibarie, principiando dalli 15. feb. 1688. a tutti li. 25. Giugno 1688; che sono mesi quatro, e giorni dieci importa la somma di s.[cudi] 390

Per mesi quatro e giorni nove di pigione di casa, letto, e fuoco  s.[cudi] 12:90

Le copie delli sud.[det]ti processi si pagaranno a ragione di b. 7- per copia, quali numerati dal Rev. P. Contestabile min.[or]e conv.[entua]le, tirarà fuori la somma che ascenderà

Per la collazione di d.[et]te copie al notaro aggiunto, et assistente a ragione di tre paoli per sessione, la quale deve essere di 40. corti; il P. Contestabile sud.to numerarà le corti, e tirarà fuori la somma in quello ascenderà

Per legatura di detti due processi copiati, che sarannosi tir[at]i fuori dal P. Contestabile, quello si pagarà

Sig.[no]re Bartolomeo Contestabile si compiacerà V.S. di pagare al Sig.[no]re Melchiorre Petrucci not.[aro] della Causa della Serva di Dio Suor Giacinta Marescotti sud.[et]te partite de denari espressi, e notate come sopra, e da esprimersi dal P. M [… incomprensibile ndr] suo fratello, oltre de quali pagargli il viaggio per il ritorno in Roma, avvertendo di farsi menar buoni a conto della detta somma scudi settantacinque m.[one]ta pagatigli in Roma dall’Ill.[ustrissi]mo Sig.[no]re Conte Capizucchi, e scudi quarantacinque in tre volte da V.S.; che con ricevuta del med.[esi]mo Sig.[no]re Petrucci, gli saranno rimborsati dall’istesso Sig.re Conte. Dato in Viterbo li 13. Giug.[n]o .1688 ===

Io fra Cherubino di Spoleto[v] Prord della Sud.[et]ta Causa mano pp.a

Nota di alcune spese straordinarie fatte per servizio della causa della Serva di Dio Suor Giacinta Marescotti in Viterbo===

Per copia della vita di detta Serva di Dio scritta di proprio carattere del fratel Fran.[ces]co Pacini, e prodotta in processo di carte 23               [bajocchi]-80

Per copia dell’orat.[io]ne funebre prodotta come sopra di carte 12 in forma di originale                                                                             [bajocchi] -90

Per due copie di articoli, et interrogatorij nel processo de non cultu [bajoc] -40

Per l’accesso, e recesso da Vitorchiano della Sig.ra Modesta Serafini  ne gli Ugolini venuta in calesse in Viterbo per esaminarsi                        [scudi]1:40

Al Cursore per le Citazioni di ambi due li processi                      [bajocchi] -90

Per la copia del ritratto della Serva di Dio, fatta fare da me fra Cherubino di Spoleto dal Sig.re Bonifatij Pittore da Viterbo                           [bajocchi] -90

Somma in tutto                                                                      [scudi] 5:30

In Viterbo li 13. Giugno 1688

Io Fra Cherubino di Spoleto Prord. di d.[ett]a causa mano pp.a

 

Sig.re Bartolomeo Contestabile si compiacerà di pagare alla Sig.ra Agnese Navi zitella educanda nel Monastero di S.a Caterina di questa Città, scudi dieci m[one]ta, quali sono per prezzo di un quadro origenale in tela di imperat.[o]re con effigie della Ven.[eranda] Serva di Dio Suor Giacintia [scritto così ndr] Marescotti, da me fattogli fare per commissione dell’Ill.[ustrissi]mo Conte Alessandro Capizucchi, nipote della med.[esi]ma Serva di Dio, dal quale con ricevuta di detta Sig.ra Agnese, gli saranno fatti buoni. Viterbo li. 20 luglio 1692

Dico s.[cudi] 10. m.[one]ta                                                                                                    Fra Cherubino di Spoleto mano pp.

Ho ricevuto li soprascritti s. 10 in virtù del presente ordine, io Agnesa Navi [o Nari] mano propria, dico scudi dieci

 

TRASCRIZIONE E NOTE DI MAURIZIO GRATTAROLA MARZO 2016

[i] Per le vicende di Francesco Pacini “natural di Pistoia, nato da povera ed honesta famiglia”, ma “da tutti conosciuto per la petulanza, e orgoglio”  e la sua conversione si veda fra gli altri Girolamo Ventimiglia “Vita della Venerabile Serva di Dio Suor Giacinta Mariscotti”, Roma 1695, pagg. 111 e segg.

[ii] Anton Angelo Bonifazii, (1615 (?)-1682(?)) è un pittore viterbese allievo di Pietro da Cortona, definito “più copiatore che pittore”. Numerosi i quadri a lui attribuiti, fra i quali però non ho ancora trovato menzionato questo riportato nel documento.

[iii] Girolamo Ventimiglia cit. pagg. 354-355

[iv] Melchiorre Petrucci era “Notaro dell’Eminentissimo Carpegna Vicario di Nostro Signore per Viterbo” e cugino di Giacomo Sassi, notaio, cancelliere ed archivista della Congregazione dei sacri Riti, che si servì per un periodo del Petrucci “per diversi processi di Beatificazione e Canonizzazione” (cfr. “Benedicti XIV. Opus de Servorum Dei Beatificatione, et Beatorum Canonizatione” , Tomo II, Roma 1747 pag. 511)

[v] Fra Cherubino da Spoleto fu dichiarato Procuratore nella causa di beatificazione dal Cardinale Galeazzo Marescotti; Girolamo Ventimiglia (vedi nota ii stesse pagine) lo definisce “Francescano della rigorosa Osservanza, huomo di religioso costume, di sodo giudizio, e di molta prattica, e sperienza in queste materie”.