La Compagnia del S. Angelo Custode e le sue costituzioni


NOTA INTRODUTTIVA

Il presente documento, trovato casualmente all’interno di una cartellina nel Fondo Ruspoli-Marescotti dell’Archivio Segreto Vaticano, faldone 200, documento 46, che conteneva una serie di lettere del 1756 relative a varie controversie fra il Principe Alessandro Ruspoli, la Compagnia e il Clero di Vignanello su chi dovesse provvedere alla gestione della Chiesa del S. Angelo Custode, oltre che fornirci un documento interessante su come le Compagnie venivano gestite, ci dà anche il senso della trascuratezza e superficialità delle loro pratiche.

Basta ripercorrere alcuni fatti salienti:

    • la Compagnia viene costituita verso il 1685, e aggregata all’Arciconfraternita Romana omonima, costituita nel 1614, e di cui per un periodo di tempo fu Protettore il cardinale Galeazzo Marescotti, con bolla del 13 Settembre 1685
    • La Compagnia aveva un altare dedicato al S. Angelo Custode sia nella vecchia Chiesa Matrice che nella nuova Collegiata
    • Nel 1707, Francesco Maria Ruspoli decide di trasferire la Compagnia nella nuova Chiesa del S. Angelo Custode, il che avvenne l’11 Giugno con solenne processione degli iscritti, fra cui lo stesso Francesco Maria Ruspoli “vestito di sacco bianco”, che si era autoproclamato Primicerio
  • Nello stesso momento, Francesco Maria nomina alcuni officiali: “P[rim]o Guardiano D. Francesco Loppi = 2d.o Guardiano Damiano Grasselli = 3° Guardiano, Gio[vanni] Cerasoli = Camerlengo Francesco Altilia”. Francesco Altilia era anche il Depositario del feudo
  • Gli atti di cui sopra sembrerebbero essere stati fatti a causa di una gestione a dir poco non curata della Compagnia. In una lettera del 16 Novembre 1707, plaude Francesco Altilia per non aver preso in carico i Libri della Compagnia, finché non si fosse fatto chiarezza sul loro contenuto, e lamentandosi del fatto che la stessa Compagnia non si era mai radunata dalla sua costituzione avvenuta 22 anni prima
  • Nello stesso momento sollecitava uno dei sacerdoti di Vignanello, Don Franco Loppi, a fornirgli tutte le informazioni circa la gestione delle Compagnie operanti a Vignanello, cosa che apparentemente il Sacerdote non fece
  • Al momento della stesura delle Costituzioni siamo nel 1732, cioè 47 anni dopo la costituzione! E come si vedrà, le stesse sono finalmente scritte ed approvate solo perché, nella visita pastorale del Vescovo Sante Lanucci del 12 Gennaio 1732 la situazione era ancora senza alcun controllo, soprattutto riguardo la gestione dei lasciti e le uscite
  • Si aggiunge a quanto sopra il fatto che, a distanza di altri 24 anni, durante una successiva visita pastorale del Vescovo nel 1756, la situazione della Chiesa del S. Angelo Custode era precarissima, e continuavano le dispute secolari fra Compagnia, Clero e Feudatario su chi dovesse fare cosa.

Nel nome di Dio, e delli Santi Angeli Custodi Amen

Adi 12 Gennaro 1732

Fu adunata la Congregazione de Fratelli della Compagnia di S. Angelo Custode avanti l’ Ill[ustrissi]mo e R[everendissi]mo Vescovo di Civita Castellana ed Orte, in occasione della sagra visita, ove intervennero…

Ed invocata prima la grazia dello Spirito Santo doppo haver rappresentato a Mons[ignore] Ill[ustrissi]mo il pregio [?] del titolo della Compagnia il merito delle opere, che in esso si possono fare, e le grandi indulgenze che da’ Sommi Pontefici sono concesse all’Iscritti, e dall’altra parte lo stato p[rese]nte della Confraternita che si ritrova senza Officiali quali possino ben governare, di maniera che non essendovi né meno Camerlengo, li Sig[no]ri Curati dovettero pregare il Padre Matteo Magni de’ minori conventuali, ed assumere il penziere di esigere le sue entrate le quali non sono così scarse di p[rese]nte che nol ascendono a sc. 108 in circa l’anno, onde propose che si venisse all’elezione degl’Officiali infr[ascritt]i, e prima disse, che dovevano avere il protettore della Compagnia e che l’ E[ccellentissi]mo e R[everendissi]mo Sig[no]re Cardinale Ruspoli P[ad]rone del Luogo, e della Colleggiata, e della Chiesa titolare, pp[er] sua pietà, non avrebbe sdegnato q[ues]to patrocinio, ed a viva voce fu acclamato, e concluso, che se glie ne dasse mem[oria]le

E fu anche proposto, e concluso di far primo, secondo, e terzo Guardiano, ed il primo fu nominato

Alli med[esim]i Sig[no]ri fu in primo luogo raccomandato li statuti e regole pp[er] il buon governo della Compagnia, tanto pp[er] il spirituale, quanto pp[er] il temporale, e fatte che l’averanno, mandarle all’Ordinario pp[er] l’approvazione

Secondo fu data la facoltà di eleggere l’Officiali subalterni, secondo la mente espressa di Mons[igno]re Ill[ustrissi]mo in voce e non scritta

Finalm[ent]e, siccome l’adunanze anco religiose non vanno mai in buon ordine, Mons.[igno]re Ill[ustrissi]mo nostro Vescovo, propose di fare pp[er] la nostra comp[agni]a le sue costituzioni pp[er] proporle poi in piena Congreg[azio]ne, e rese le grazie al Sig[no]re fu terminata la Congreg[azio]ne


I.M.I

Costituzioni spett[ant]i alla Ven[eranda] Compagnia del S. Angelo Custode di quest’Insigne Terra di Vignanello fatte sin dalli 12 Genn[ar]o 1732

Al nome sia di Dio e de Sant’Angeli Custodi

Per animare la divozione de Ss. Angeli Custodi ed infervorare gl’animi de’ fedeli basta sentire quel che dice il Si[gno]re Iddio nel lib[ro] dell’Esodo cap. 23=Ecco dice il Si[gno]re pp ciascun di noi, manderò a te l’Angelo mio, il quale vada teco, e custodisca te nel sentiero, ed introduca nel luogo che io t’ho preparato osserva lui ed ascolta la voce sua, e penza, che non è da disprezzarsi pp[er]chè egli non abbandonerà te, ancor quando tu peccassi, et in lui, ed il nome mio, che se ascolterai la voce sua, e farai tutte quelle cose che io, pp[er] lui ti dico, io sarò inimico de’ tuoi inimici ed affliggerò quelli che voranno affligger te, e sarà sempre tuo Duce l’Angelo mio.

Quindi è che anche i nostri antenati si posero particolarmente sotto la tutela de Ss. Angeli Custodi con erigere ad onor loro la Confraternita di detto tit[ol]o canonicamente, e farla poi aggregare alla Ven[eranda] Archiconfraternita di Roma come pp Bolla spedita li 13 7bre 1685.

Pp[er] la quale aggregazione gl’ascritti participaro immensi tesori d’Indulgenze.

La B[ona] M[emoria] di Clerio Baldassarri da quest’Insigne Terra di Vignanello, doppo d’aver fabbricato nella Chiesa Parrocchiale un decente altare, lo dotò primieram[en]te d’un legato di scudi mille in tanti censi, col peso di quattro messe la settimana da celebrarsi, ne’ giorni di lunedì, martedi, venerdì e sabbato dal Cappellano da eleggersi da suo figlio Giovan Francesco, e morendo il mede[si]mo senza figli dalla Compagnia, aggiungendo, che se ne’ detti giorni cadesse festa di precetto, il Cappellano dovesse celebrare doppo la Messa cantata pp commodità del popolo.

Né di ciò contento nel suo testamento pp gl’atti di Pietro Pavolo Grasselli, sotto il dì 6 Mag[gi]o 1698, ordinò, che morendo detto suo figlio senza figli, nel cenzo di scudi trecento imposto a suo favore dalla Communità di Vallerano, e che fruttava scudi cento dovesse succedere la Compagnia di S. Angelo Custode, e quella del Ss. Rosario, col peso della Messa quotidiana da celebrarsi, parte in detto suo altare, e parte in quella del Rosario in perpetuo.

Ma pp[er]chè anche la chiara memoria del Sig[no]re Prencipe Francesco Maria Ruspoli ebbe già grandissimo sentimento di divozione verso li mede[si]mi Ss Angeli Custodi pp lasciare i segni a suoi sudditi, avesse la Chiesa propria sotto il mede[si]mo titolo alla porta del Borgo detto del Molosino, e l’ornò con quella decenza, che oggi vediamo, e volle che un suo Cappellano vi celebrasse ogni giorno la messa, come si vede nella lapide sopra la porta di detta Chiesa.

Successivamente, p[er]chè la sua gran pietà maggiormente rilucesse, fece anche fabricare di nuovo da fondamenti la Chiesa Parocchiale nella più ampia e speciosa forma, che si vede, e la dotò in Colleggiata col numero delle Dignità, Canonici, Beneficiati, che in essa giornalm[en]te danno lode al Sig[no]re.

Ed in memoria dell’Altare dei Ss. Angeli Custodi, che era in detta Chiesa e nel primo a mano destra fece dipingere il nome S[antis]simo di Gesù, tra li Ss. Angeli, e S. Bern[ardi]no, che erano nella Chiesa vecchia.

In riguardo poi speciale ch’ebbe a i Ss. Angeli cedè pp[er] sua generosità alla Compagnia la Chiesa propria, trasferendola ivi con solenne processione, nella quale intervenne S[ua] E[eccellenza] vestito di sacco bianco, e prendendo il nome di Primicerio, e nominando gli altri officiali, come appresso cioè:

Officiali della Compagnia del S. Angelo Custode dichiarati il dì 11 Giug[n]o 1707 = Primicerio l’ Ill[ustrissi]mo, ed Ecc[ellentissi]mo Sig[no]re Prencipe Fran[ces]co Maria Ruspoli = P[rim]o Guardiano D. Francesco Loppi = 2d.o Guardiano Damiano Grasselli = 3° Guardiano, Gio[vanni] Cerasoli = Camerlengo Francesco Altilia = Sindici si dichiareranno a suo tempo dall’ Ecc[ellentissi]mo Sig[no]re Primicerio.

Ma essendosi poi intiepidito il fervore dell’Ascritti a segno, che da quel tempo non si sono fatti più Officiali a riserva del Camerlengo pp[er] esigere l’entrate della Compagnia, le quali non sono si scarse che non ascendono alla somma di sc[udi] 108 = annui, qual Camerlengo hanno eletto li Curati p[er]p mancanza degl’Officiali della Compagnia, anzi due anni non penzando altri al merito dell’opera, fu da detti Curati appoggiata l’elezzione al Padre Matteo Magni de’ Minori Conventuali di S. Francesco.

Ora avendo Mons.[igno]re Ill[ustrissi]mo Vescovo nostro trovato in questo stato la Compagnia nella visita pastorale che fece in quest’ Insigne Terra sotto li 12 Gennaro corrente, fece convocare in maggior numero i Fratelli in essa scritti ed avendo loro rappresentato il merito dell’opera, e lo stato come abbandonato della mede[si]ma, si risolverno gl’Ascritti d’eleggere li nuovi Officiali, cioè:

Primo Guardiano Sig[no]re Marco Cerasoli = 2d° Guardiano Sig[no]re Simone Fiorentini = 3° Guardiano Sig[no]re Raimondo Pelusi, alli quali furono aggiunti novi consiglieri, in ossequio delli nove cori degl’Angioli, colle facoltà d’ eleggere altri Officiali subalterni, come sarà registrato nel Libro della Congregazione.

Ma pp[oi]chè la Compagnia era rimasta come derelitta p[er]chè non aveva le sue costituzioni, colle quali dovesse governarsi, in primo luogo, fu raccomandato da Mons[igno]re Vescovo, che si facessero le Costituzioni da presentarsi al med[esim]o p[er]p l’approvazione; onde invocato il nome del Sig[no]re della Ss[antissi]ma Vergine, e de Ss. Angeli Custodi pp[er] ora si sono fatte le seguenti distinte pp[er] megliore ordine, e chiarezza, ne’ capitoli come appresso

Cap. 1. Protettore

La Compagnia doveva avere, come in Cielo i S. Angeli, così anche in terra il suo Protettore, ed avendo questa nostra Terra la sorte di vivere sotto il dominio temporale dell’ E[eccellentissi]mo, e R[everendissi]mo S[igno]r Cardinale D. Bartolomeo Ruspoli Gran Priore della Religione Gerosolomitana d’un unione, e conf[ort]o nella Cong[gregazio]ne, come sopra tenuta fu acclamato Protettore perpetuo l’E[ccellenza] S[ua] sperando nella sua clemenza, e pietà, che in ossequio de S. Angeli vorrà tenerla sempre sotto il suo efficacissimo Patrocinio, e sarà debito di tutti gl’Ascritti nell’orazioni communi, e particolari pregare sempre S.D.M. pp[er] la sua conservazione, e di tutta l’Ecc[ellentissi]ma Casa.

Cap. 2do delli Guardiani

Tre saranno li Guardiani in ossequio della Ss[antissi]ma Trinità, i quali si faranno il merito di amare e promovere il bene spirituale, e temporale della Compagnia, cola voce, coll’ossequio e colla mano cioè coll’opere degne d’un tal istituto.

Questi s’eleggeranno di anno in anno nel giorno della Festa di S. Angelo Custode avvertendo d’eleggerne ogn’anno due acciochè ne resti uno delli vecchi, il quale avendo piena informazione degl’affari della Compagnia, potrà più facilmente informare gl’altri Compagni, e sarà in arbitrio della Congregazione confermarli quando si crede che ciò possa essere in servizio del Sig[no]re, e della Compagnia.

Alli sud[ett]i Guardiani doveranno gl’Ascritti professare tutta la riverenza, e specialm[en]te nelle funzioni, e congregazioni della Compagnia, come che in essa tengono in luogo di Superiore e l’elez[ion]e si farà pp[er] voti segreti, come al Cap. 6 dell’elezzione degl’Officiali.

Cap.3° de Consiglieri

Come si è accennato nel proemio sono stati eletti nove Consiglieri in ossequio delli nove Cori degl’Angioli pp[er] assistere alli Guardiani nella direzione dell’Opere Sante, e dell’interessi della Compagnia.

Questi primieramente s’eleggeranno, o confermaranno d’anno in anno nella Cong[regazio]ne g[e]n[ra]le, che si farà il giorno della Festa de Ss. Angeli Custodi.

Il loro officio, e merito sarà non mancare assistere nelle Cong[regazio]ni Segrete, o particolari pp[er] qualunque affare della Compagnia pp[er] cui fossero convocati, riflettendo, che grande sarà il merito, che si faranno assistendo diligentemente, e che trascurando, grande parimente sarebbe il demerito, presso i loro Ss. Angeli Custodi li quali assistono a tutti continuamente e notte e giorno.

Averanno questi il voto alle Congregazioni come si dirà nel Cap. 9 delle Cong[regazio]ni e questi colli Guardiani dovranno eleggere gl’altri Officiali subalterni, quali, secondo che mostrarà il tempo converanno essere spedienti d’eleggere pp[er] il bene della Compagnia, e specialmente i Sindici, Infernieri, Maestri de Novizi, e simili.

Cap. 4 del Camerlengo

Per il mantenimento, ed augmento dello stato, e beni della Compagnia, è necessario che abbia sempre un Fratello capace, e diligente pp[er] esiggere le rendite e regolarle, secondo la pia mente delli Benefattori, specialm[en]te di quelli ch’hanno lasciato l’obligo di messe, però ogn’anno nella Cong[regazio]ne g[e]n[era]le, come sopra s’eleggerà il nuovo Camerlengo.

Cap. 5 del Cappellano

Avendo la nostra Compagnia alcuni legati di messe da far sodisfare, e specialmente, quello di Clerio Baldassarre, de quali si fece menzione nel Proemio, quali Messe quando la Compagnia stava nella Chiesa Parocchiale, si facevano celebrare nella detta Chiesa, parte nell’Altare del S. Angelo Custode, e parte nell’Altare del Ss[antissi]mo Rosario, giusta la mente del testatore, è di raggione, che dette messe in avvenire si celebrino nella Chiesa del S. Angelo Custode, dove è stata trasferita la Compagnia, secondo la pp[ermi]ssione della S. Cong[regazio]ne del Concilio fino sotto li 24 Marzo 1725.

Ed affinché dette messe venghino fedelmente sodisfatte, si doveranno eleggere a tal effetto due Cappellani della Cong[regazio]ne g[e]n[ra]le, che terrà, pp[er] tal elez[zion]e degl’altri Officiali, e pp[er]chè il n° de Sacerdoti di questa nostra Terra è grande, e non  riuscirebbe se non di confus[ion]e mandarli tutti a partito, l’elezzione si farà nel modo seguente, cioè:

si portaranno in Bussolo tutti i nomi de Sacerdoti liberi di poter celebrare S. Messe de i nostri legati, cioè che non abbino Cappellania quotidiana, o pure siano Cappellani d’altre Compagnie, cioè della Concezzione, S. Giovanni, S. Francesco, e S. Rocco, e poi pp[er] mano d’un fanciullo da detto Bussolo s’ estrarranno due bollettini, ed uno pp[er] volta, si mandi a partito pp[er] voti segreti, e quello che averà più voti, resti eletto pp[er] quell’anno, ed il suo nome non rientrerà nel Bussolo, se non compita l’estraz[ion]e di tutti li nomi; ma quello che averà auto meno voti rientri in Bussolo pp[er] l’estrazzioni venture, ed ogni volta che sarà un Sacerdote novello, debba ancor quello imbussolarsi.

Cap. 6° degl’altri Officiali

La Compagnia averà ancora li seguenti Officiali, cioè due Fratelli infermieri, li quali abbino il merito di visitare i Fratelli infermi affine di confortarli primieramente nell’uniformità alla divina volontà, ed anche quando fossero bisognosi, disporli primieram[en]te pp[er] lo spirituale ed i Santi sagramenti, e poi ancora pp[er] il temporale.

Averà ancora dui Sindici, li quali averanno la cura di rivedere i conti degl’Amministratori d’anno in anno, il che dovrà farsi nel termine d’un mese, doppo la loro amministrazione.

Cap. 7° dell’Opere Spirituali

Le Confraternite sono principalm[ent]e istituite, ed arricchite di tante indulgenze pp[er]ché gl’Ascritti, possino farsi del merito con Dio Benedetto, il quale è rimuneratore del bene, e sono poste sotto il titolo, e Patrocinio delli Santi, acciò siino intercessori del premio. Pertanto quelli, che voranno esser ascritti nella Compagnia del S. Angelo Custode doveranno nel giorno del loro ingresso confessarsi, e comunicarsi pp[er] conseguire l’Indulgenza Plenaria, come anche nel giorno della Festa, e sarà di maggio gloria del Sig[no]re, e gradimento de Ss. Angeli Custodi, che nel giorno della Festa tutti gl’Ascritti faccino la communione nella Chiesa propria, che servirà anche d’edificaz[ion]e agli altri ed incitamento, acciò molti s’ascrivino sotto la protez[ion]e degli Angeli Santi.

Converanno pure gl’Ascritti volentieri, quando morirà qualcuno de Fratelli ad accompagnarlo alla sepoltura, vestito di sacco, quando sarà invitata la Compagnia, o in abito proprio quando non fosse invitata, essendo questa un’opera di misericordia, tanto grata al Sig[no]re, quanto disse il S[ant]° Angelo Custode a Tobia.

Cap. 8° del modo di ricevere i fratelli

Non è giusto che si scrivino nel libro della Compagnia e nella Tabella i Fratelli a loro arbitrio, però non puole, se non genera confusione, o discordia, ma è stile di tutte le buone adunanze, che quelli che vogliono essere ascritti, diano alli Guardiani il memoriale, ed i medesimi ne parlino almeno della Congregazione par[zia]le de i Deputati, e passino pp[er] voti, e sono approvati, allora sijno ricevuti, secondo il rito stampato nelli Libri degl’Officiali pp[er] le Confraternite, ove da principio è impresso il modo di ricevere, e dar l’abito a i nuovi Fratelli.

Averà intanto la nostra Compagnia i seguenti libri, cioè:

Il Libro delle Cong[regazio]ni in cui da Cancellieri si registraranno fedelmente gl’atti delle Congregazioni

Il Libro de i Fratelli, in cui si scriveranno i nomi loro con l’indicazione del giorno, et anno, che furono ricevuti e fecero l’ingresso

Il Libro, detto Catasto de beni coll’indicazione dell’Istromenti degl’acquisti, ed in detto Libro si doverà riportare l’Inventario delle Suppellettili della Chiesa

Il Libro dell’Amministrazione pp[er] modo d’entrata, ed uscita, in cui pp[er] le spese doveranno indicarsi gl’ordini, e le ricevute, quali ordini, doveranno esser sott[oscritt]i, non solo dal Can[cellier]e, ma anche dalli Guardiani, e registrarsi in Libro a parte, e poi nella rivisione de conti rincontrarsi, e ritirate le ricevute, e quelle porle in filza, altrimenti, non si dovranno bonificare, come più volte, è stato ordinato nelle Sagre Visite, e particolarmente nella recente, e pp[er] la conservazione de detti Libri, e scritture, si doverà quanto prima fare l’Archivio, ed Inventario, a tenore del Concilio Romano, e dell’Editto di Mons[igno]re Vescovo.

Cap. 9 delle Cong[regazio]ni

E di merito grande, che gl’affari, tanto spirituali quanto temporali della Compagnia, venghino trattati e risoluti nelle Congregazioni, pp[er]ché il Sig[no]re disse, che quando due, o tre si congregassero in nome Suo, Egli sarebbe stato in mezzo di loro, però le Congregazioni, si doveranno fare ogni volta, che bisognano, e sarà cura del Guardiano il convocarle.

E poi che nella Sagrestia della Chiesa di S. Angelo Custode vi è luogo capace s’adunaranno li Guardiani, con i nuovi Consiglieri in detta Sagrestia, e questi formeranno il corpo della Congregaz[ion]e segreta, la quale averà facoltà risolvere sopra le cose della Compagnia, ariserva di quelle, che furono nel Cap[itolo] riservate alla Cong[regazio]ne g[e]n[era]le.

Ed in caso, che non venisse a trattarsi affari di maggior rilevanza la Cong[regazio]ne segreta, potrà convocare la generale, nella q[ua]le si dovrà proporre, q[uan]do occorresse alle p[rese]nti brevi Costituz[ion]i fare altre agiunte.

Cap. X da giungersi alle Costituz[ioni]

In fine siccome prima di proporre nella Cong[regazio]ne g[e]n[era]le le p[rese]nti Costituz[ion]i Mons[igno]re N[ostr]o Vescovo, il quale la dispose nell’ultima Sagra visita ordinò, che si dovessero comunicare all’ E[ccellentissi]mo e R[everendissi]mo Sig[no]re Cardinal Ruspoli n[ostr]o Padrone, particolarmente pp[er] comporre le differenze insorte sopra dell’elez[ion]e del Cappellano di Clerio Baldassarra, del di cui legato, si fa menzione nel Cap. 5, atteso che li dui Sig[no]ri Curati pretendevono di sodisfare loro tt[utt]e le messe ad esclusione degl’altri sacerdoti, e S.E. si degnò di ben spiegare il testamento di detto Baldassarra, come apparisce dal suo dottissimo voto, che si dovrà conservare a perpetua memoria nel nostro Archivio, e nel nuovo Libro delle Con[gregazio]ni, che prescrisse il metodo da osservarsi nell’elez[ion]e di detti Cappellani del seguente tenore, cioè:

Metodo o modo da tenersi pp[er] l’elez[ion]e de Cappellani da farsi ong’anno pp[er] la sodisfaz[ion]e delle Messe delli due legati del q[uondam] Clerio Baldassarra.

Siccome nel progresso del nostro sentimento e pare, ci siamo dichiarati, che uno, tra gl’altri molti motivi pp[er] li quali è stata permessa alli due Curati la sodisfaz[ion]e di tali legati sin a questo stato pp[er] la scarsezza de sacerdoti de q[ua]li se ne trovano mancanti nella Terra pp[er]ciò in oggi essendo questi cresciuti in numero sufficiente crediamo, che in ogn’anno nella Domenica infra ottavam della Festività del Ss[antissi]mo Rosario, e de S. Angeli Custodi, si debbano eleggere promiscuam[ent]e da Fratelli, si dell’una, che dell’altra Confraternita, quattro Sacerdoti, cioè due del ceto dell’Insigne Colleggiata vogliamo dire, o Can[oni]ci, o Beneficiati, ed altri due del n[umer]° de Preti semplici, avvertendosi però, che sia gl’uni, come gl’altri, debbino essere ascritti pp[er] Fratelli in ambedue dette Compagnie fra quali quattro Sacerdoti s’abbino da ripartire in ugual porzione le messe indicate de sopradetti legati, e non possino tali sacerdoti, o Cappellani esser confermati alla celebrazione di dette Messe, ma che almeno un anno abbino a rimaner privi di detta celebraz[ion]e, acciochè diasi con giusto, ed ordinato turno al tutto il Ceto de Sacerdoti della Terra, e così stabilimo.

Dato dal Pal[azz]° della nostra Insigne Terra di Vignanello questo dì 25 9bre 1732= B[artolomeo] Cardinal Ruspoli

Pertanto il sudetto metodo prescritto da S.E. dovrà sempre osservarsi, né farsi altrimenti, sotto pena della nullità dell’elez[ion]e.

Adì 4 8bre 1733.

Le sud[ett]e Costituz[ion]i furone lette ad alta voce nella Cong[regazio]ne g[e]n[ra]le della Compagnia de Ss. Angeli Custodi di Vignanello nella quale intervennero l’infr[ascritt]i Fratelli cioè

Quali tutti come sopra radunati, e congregati furono da ma infr[ascritt]o Notaro, e Can[cellie]re ad alta, ed intellegibil voce li soprascritti capitoli, e costituz[ion]i letti e di poi dispensate le palle, queste raccolte, furono trovati voti favorevoli n.° 28 e contarij n.° due, sicchè le sud[ette]e Costituzioni furono in tutto, e pp[er] tutto approvate. Ringraziato il Sig[no]re Iddio, e li Ss. Angeli Custodi, fu terminata la sud[ett]a Cong[regazi]ne, la quale fu fatta alla p[rese]nza del Sig[no]re Can[oni]co Marini Vic[ari]o Fo[ran]eo dell’Insigne Terra di Vignanello. In fidem date Vignanelli li … die, mense, et anno quibus supra.

Li soprascritti Capitoli, essendo diretti alla maggior Gloria del Sig[no]re e pp[er] merito degl’Ascritti al culto delli Ss. Angeli Custodi, approviamo, e confermiamo, ed ordiniamo, che in ogni tempo avvenire inviolabilmente s’osservino, ed occorrendo, che vi nascessero dubij o difficoltà riserviamo a Noi la facoltà di deciderle, e così ordiniamo, e decretiamo, non solo in questo, am in ogn’altro meglior modo. In Civita Castellana 20 9bre 1733 = Gio: Fran[ces]co Vesc[ov]o di Cvita Castellana, ed Orte.

© TRASCRIZIONE E NOTA INTRODUTTIVA A CURA DI MAURIZIO GRATTAROLA FEBBRAIO 2016